Il Consiglio internazionale dell’UNESCO, ha approvato l’iscrizione di tre nuovi siti italiani nella rete mondiale delle riserve "uomo e biosfera".
L’Appennino Tosco-Emiliano è uno di questi e viene finalmente evidenziato a livello internazionale tra le eccellenze naturalistiche mondiali.
Questo riconoscimento è dovuto alla straordinaria biodiversità, alla qualità del nostro ecosistema ed alla ricchezza e bellezza del paesaggio.
L'Unesco riconosce inoltre l'impegno richiesto alle comunità locali per trovare un compromesso di convivenza e rispetto tra attività umane  e ambiente naturale.
La strada intrapresa si presenta ancora lunga e irta di ostacoli per il recepimento del significato di questo riconoscimento, ma è stato fatto un passo importante per far si che questa valorizzazione dell'ambiente naturale, culturale e paesaggistico porti ad una vera e maggiore consapevolezza delle risorse ambientali presenti nel nostro territorio.

L'importante concetto di sviluppo sostenibile, che viene riconosciuto al nostro Appennino, deve però concretizzarsi in un effettivo sviluppo e rilancio di attività economiche e turistiche eco-compatibili, offrendo un percorso di rispetto e rivalutazione dell'ambiente, conciliabili con un nuovo modo di pensare e di affrontare i tanti problemi delle nostre comunità.

Speriamo che con questo apprezzamento da parte di un ente internazionale, parole come ecosistema, biodiversità e paesaggio vengano veramente riconosciute come proprie da tutti gli abitanti della montagna, come beni preziosi da tutelare e valorizzare, e che vengano assimilate non come concetti astratti ma come opportunità su cui sviluppare il futuro.
Puntare su uno sviluppo che riporti l'uomo e la natura a convivere non sarà facile, ma accantonare le vecchie teorie fallimentari di sviluppo industriale montano, far nascere nuove idee, preparare i giovani alle nuove opportunità, sconfiggere luoghi comuni e diffondere conoscenza per ripartire dalle nostre ricchezze ambientali dovrebbero essere gli obiettivi prioritari.
Possiamo e dobbiamo ripartire da questo, vedere e rivalutare la ricchezza e bellezza che abbiamo davanti ogni giorno, concretamente, dando un peso maggiore alla qualità della vita, lontano da traffico, sovraffollamento e stress.
Cercare nuove strade da percorrere senza distruggere ciò che abbiamo, è un compito ormai non più dilazionabile.

La resilienza, la nostra capacità di resistere alle difficoltà della vita, in un territorio sempre più spesso abbandonato, sembra si stia indebolendo giorno per giorno, lo spopolamento degli ambienti naturali a favore di ambienti artificiali e inquinati come le città se da una parte ha contribuito a proteggere indirettamente la natura dallo sfruttamento eccessivo e dall'inquinamento ha causato una situazione di quasi totale abbandono e incuria della nostra terra che ora andrebbe rivalutata con fatica e passione.

In questa era di consumatori urbanizzati, la natura appenninica, molte volte trascurata e dimenticata viene ora riconosciuta a livello internazionale come risorsa  fondamentale.
La natura rivalutata si trasforma da ostacolo a potenzialità, da materia inutile per il  benessere dell'era industriale a indispensabile e limitata risorsa per il futuro di una nuova era, dove la qualità della vita sarà il bene più prezioso.
La lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità è composta da 1007 siti che fanno  parte del patrimonio culturale e naturale presenti in 161 Paesi del mondo (779 sono beni culturali, 197 naturali e 31 misti).

Ricordiamoci che attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (50) inclusi nella lista.
Dopo 10 anni di assenza del nostro paese da questo riconoscimento non possiamo che essere orgogliosi di dare questa bella notizia ai frequentatori del nostro territorio e agli abitanti resilienti del nostro Appennino.

 

 Alcune specie animali che ho incontrato e fotografato in Appennino: