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Autore: Matteo Incerti e Valentina Ruozi - Editore: Aliberti - aprile 2011 - Pagine: 349 - Prezzo: € 18

Aliberti editore ci regala, attraverso l’abile penna degli autori Matteo Incerti e Valentina Ruozi, la magnifica ricostruzione di una vicenda storica realmente accaduta nel lontano ’45 sui nostri monti. Chissà cosa avranno pensato i nostri paesani quella fredda domenica mattina (4 marzo 1945) intravedendo numerosi paracadutisti punteggiare il cielo sul Cusna. Sicuramente, ancora provati dal rastrellamento del luglio ’44 per opera dei nazisti (della “Goering”) che li avevano privati dei cari giovani Alberto Fiorini, Agostino Giovannini e Don Giuseppe Donadelli, non avrebbero certo immaginato che di lì a poco quel manipolo di soldati avrebbe inflitto un duro colpo al nemico invasore. Fu da quel Dakota Statunitense decollato a Livorno, che si lanciarono i primi sette paracadutisti del 2° Reggimento SAS (Special Air Service), i famosi Commando dell’esercito britannico.

Ad attenderli al campo base allestito ai piedi del Cusna, (Case Balocchi), vi erano alcuni partigiani del “Gufo Nero” e altri inglesi capitanati da Michael Lees appartenente al SOE (Special Operation Executive).
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Ricordiamo che la base della missione inglese e dei partigiani del “Gufo Nero”, comandati dal partigiano Glauco Monducci detto “Gordon”, si trovava a Secchio. Successivamente si sarebbero poi paracadutati 33 militari insieme a numerosi armamenti, tra cui anche il leggendario cannone “Molto Stanco” da 75mm, utilizzato anche dal garibaldino Roberto Trinelli “Fanfulla” a Reggio nei giorni precedenti il 25 aprile per intimidire la resistenza del comando fascista.

Roy Farran paracadutatosi contravvenendo agli ordini, (sarebbe dovuto rimanere sull’aereo per ritornare al comando a Firenze), chiese a Lees di poter guidare il battaglione scelto per “Operazione tombola”.

Così era chiamata in codice l’operazione militare affidata a questo battaglione alleato, (composto di commando inglesi, partigiani appartenenti a diverse squadre, ex prigionieri russi capitanati da Victor Pigorov detto “Modena”, disertori austriaci e tedeschi), che avrebbe sferrato l’assalto al comando nemico di Botteghe d’Albinea. Qui, infatti, era insediato il 51’ corpo motorizzato (Gebirgs Korps) e costituiva un importante nodo di collegamento diretto con il Quartier Generale del 3° Reich a Berlino per tutte le decisioni sul fronte della Linea Gotica. Queste due ville antiche oltre ad ospitare numerosi militari, servirono anche: villa Calvi come sede dei documenti e dell’archivio cartografico e villa Rossi sede a volte d’importanti ufficiali, come il Generale Kesserling e il Generale Hauck.

Tutta l’operazione si svolse anche grazie al coraggioso lavoro delle giovani donne impiegate come staffette di collegamento tra Botteghe e la montagna. All’una e trenta del 27 marzo 1945, cento uomini, accomunati da un unico fine (la Libertà) e accompagnati dalle note di Highland Laddie suonate dal Piper d’assalto scozzese David Kirkpatrick (oggi ottantottenne), misero a ferro e fuoco le due ville evitando così il possibile bombardamento aereo alleato, salvando la vita a diversi civili.

Da questa vicenda ricostruita magistralmente con anni di lavoro, viaggi, ricerche, interviste, si sviluppano bellissimi intrecci di storie fra i vari protagonisti. Nascono cinque amori tra partigiani e staffette, una bambina (Sandra di Castiglione d’Asta) riceve in dono da un militare inglese un bracciale di sterline che ancora oggi custodisce gelosamente, un’altra bambina riceverà, (nel settembre del 51’ a Brisban), un identico bracciale dal suo papà russo, una giovane ragazza in montagna si sposerà indossando un vestito ricavato dal paracadute donatogli dal Piper scozzese David e altre bellissime e commoventi vicende.

Inoltre grazie a questo libro dieci di quei cento protagonisti potranno rincontrarsi dopo sessantasei lunghi anni. Il testo è corredato anche da 39 foto d’epoca, alcune mappe e numerose biografie dei vari personaggi. Insomma veramente un bel libro da consigliare, molto coinvolgente, fedele nella ricostruzione, semplice nella scrittura con giusta misura nella narrazione romanzata. Veramente bravi gli autori.

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