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A cura di: Daniele Canossini, Fabio Dolci, Matthias Durchfeld, Massimo Storchi

Editore: Istoreco / RS libri - pag. 200 - euro 10

Istoreco / RS libri presenta, a distanza di dieci anni, la seconda pubblicazione storico-escursionistica relativa alla resistenza partigiana nel nostro Appennino. Nella piccola guida vengono presentati quindici ipotetici sentieri legati ai principali luoghi teatro della resistenza al nazi-fascismo nel più ampio contesto della Seconda Guerra Mondiale. Dopo l'8 settembre 1943 infatti numerose formazioni partigiane si aggregarono rifugiandosi nei nostri monti, preparandosi a una dura lotta contro l'occupazione nazista che sarebbe durata venti mesi, fino al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione. Ogni percorso viene descritto in modo accurato, sempre corredato da immagini attuali a colori e da belle foto d'epoca. Inoltre ad ogni sentiero viene assegnato dagli autori un nome significativo, sempre legato ad un tema specifico. Dopo una prima presentazione con informazioni d'avvicinamento riguardanti durata, lunghezza, difficoltà e le località che si andranno ad incontrare, si passa ad un'accurata descrizione del sentiero. La lettura continua con interessanti memorie storiche legate a testimonianze riguardanti le località incontrate durante il tragitto. Chiude bene la scheda storica, che completa la descrizione, fornendo al lettore notizie reali riguardo al tema specifico del percorso. Alla fine vengono riportate anche utili informazioni turistiche relative a punti di ristoro, rifugi e punti per il pernottamento. Di facile consultazione e lettura, la guida si presenta come ottimo strumento per avvicinare il lettore ai luoghi dell'Appennino ricchi di bellezze naturali e preziose memorie storiche. L'unica annotazione che mi sento di segnalare si riferisce ad un'imprecisione presente negli approfondimenti del "Sentiero dei rastrellamenti". Essendo originario di Vallisnera infatti, conosco perfettamente il luogo in cui quel triste 2 luglio 1944 vennero fucilati il parroco Don Giuseppe Donadelli, il sedicenne Alberto Fiorini ed il ventenne Agostino Giovannini. Si tratta infatti, come tra l'altro descritto in modo ammirevole da Giuseppe Giovanelli in "Don Giuseppe Donadelli, un uomo di pace travolto dalla guerra", di una piccola radura posta ai piedi di Vallisnera di sotto denominata "La Piana". Nella guida invece si fa erroneamente riferimento allo "...spiazzo sopra al paese, dove oggi sorge il monumento che ricorda l'episodio". Tengo a sottolineare che quest'annotazione non vuole essere assolutamente critica e negativa nei confronti degli autori. Per avere comunque una visione approfondita riguardo il triste evento dell'eccidio di Vallisnera, consiglio la lettura del toccante libro di Giuseppe Giovanelli (Don G. Donadelli....). Nel libro infatti l'autore riporta con grande sensibilità i momenti salienti della vita di un piccolo e umile parroco di montagna dedito fino alla morte al conseguimento della sua missione pastorale. Il libro è anche la testimonianza del modo di vivere delle nostre genti in quegli anni difficili, dove i sogni e la speranze per un futuro migliore servivano ad alleviare le sofferenze e la paura della morte.